mercoledì 23 dicembre 2009

39 - OGGI E' NATO IL SALVATORE

25 Dicembre 2009

BUON NATALE A TUTTI

Parola di Dio

Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un salvatore, che è Cristo Signore.
Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». (Lc 2,1-14)

Da padre Piamarta

Natale è Gesù che nasce in me.



lunedì 21 dicembre 2009

38 - DIO E' FEDELE

24 Dicembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo, Zaccaria, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo: «Benedetto il Signore Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. (Lc 1,67-72)

Riflessione

In totale sintonia col progetto di Dio, ora Zaccaria è in grado di rivolgergli un inno di benedizione e canta la liberazione del suo popolo. Dio viene benedetto da un cuore libero nella santità e nella giustizia. Sulla terra piena di stanchezza, di odio, di menzogna, passa un soffio di speranza in ogni uomo che annunzia Gesù Cristo.

La preghiera

Signore, nostro Dio,
facci sentire ancora oggi
la tenerezza del tuo cuore,
che il tuo Figlio ci ha
manifestato assumendo
per noi la forma
di un bambino.

Padre Piamarta

Con la beatificazione di p.Piamarta
il santo padre lo dona: come padre ai giovani,
lo indica come esempio ai sacerdoti e religiosi,
lo propone come modello agli educatori,
lo presenta come intercessore per la famiglia,
lo offre come protettore dei lavoratori.

giovedì 17 dicembre 2009

37 - GIOVANNI E' IL SUO NOME

23 Dicembre 2009

Parola di Dio

Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro dicendo: «Che sarà mai questo bambino?» E davvero la mano del Signore era con lui. (Lc 1,62-66)

Riflessione

Il precursore di Gesù è anzitutto un dono di Dio, destinato a compiere la sua opera. Perciò gli impongono il nome Giovanni, come aveva indicato loro l’Angelo. Ognuno di noi fin dall’eternità è pensato da Dio per un preciso disegno della sua volontà. Siamo destinatari delle sue benedizioni. Non esistiamo per noi stessi, ma per annunciare le vie di Dio.

La preghiera

O Dio di misericordia,
grazie a te, la lingua
dell’incredulo si
è sciolta ed egli
ha potuto benedirti.
Rendi libero, oggi, il nostro
cuore, perché possa agire
come tu vuoi, qualunque sia
la missione che tu ci affidi.

Da padre Piamarta

Non manifestare il tuo cuore ad ogni uomo,
ma manifestalo all'uomo sapiente che teme Dio.
... Bisogna cercare una persona prudente
e illuminata.

36 - GRANDI COSE HA FATTO L'ONNIPOTENTE

22 Dicembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo, Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono». (Lc 1,44-48)

Riflessione

È la celebrazione gioiosa che riassume la storia della salvezza e canta la riconoscenza a Dio. È una testimonianza della forza trasformante di Dio sulla storia. Solo Dio è la vera ricchezza! Chi è pieno di sé e delle sue cose in realtà è vuoto. Solo aprendosi alle profondità di Dio e del suo amore, ricevendo la grazia del perdono ed estendendola agli altri, l’uomo diviene veramente ricco e grande e sa glorificare Dio.

La preghiera

O Dio, salvatore nostro,
che un giorno hai guardato
l’umiltà della tua serva,
la vergine Maria,
rinnova oggi per noi
le meraviglie del tuo amore,
perché il nostro spirito
possa esultare nello Spirito
di Gesù Cristo, nostro Signore.

Da padre Piamarta

L'eternità felice non dipende dal nascere,
ma dal vivere bene.

35 - BENEDETTO IL FRUTTO DEL TUO GREMBO

21 Dicembre 2009

Parola di Dio

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A chedebbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». (Lc 1,39-45)

Riflessione

Luca vuole presentarci Maria come colei che porta nel suo grembo la Parola di Dio dalla quale scaturisce lo Spirito Santo che, nell’incontro, investe Elisabetta e fa esultare di gioia il bambino nel grembo. Ognuno di noi, nella misura in cui si lascia guidare dallo Spirito, è ricolmo di fede e diventa “grembo di Dio”, spazio dove si svela la presenza di colui che porta gioia.

La preghiera

Dammi, Signore,
la gioia di vivere,
la voce per cantare,
i piedi per danzare,
il cuore per amare.

Da padre Piamarta

Un mezzo necessario per scoprire
la propria vocazione è la preghiera.

34 - RALLEGRATEVI E GIOITE

20 Dicembre 2009

Parola di Dio

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed eslamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». (Lc 1,42-45)

Riflessione

Nella casa di Elisabetta avviene qualcosa di straordinario: il Signore viene a visitare l’umanità. L’inifinito scende nel finito. L’eterno si limita nella storia. Ad accorgersene è una donna anziana in attesa di una promessa che finalmente si realizza. Dio preferisce fare storia di salvezza con coloro che sono disponibili ad accogliere la sua presenza anche se poveri, piccoli, a volte peccatori

La preghiera

Grandi cose ha fatto per me
l’Onnipotente e santo è il suo nome.
Ha spiegato la potenza
del suo braccio,
ha disperso i superbi
nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi
a mani vuote.

Da padre Piamarta

E' necessario vivere bene la nostra vocazione
per essere felici.

33 - ECCO CHE COSA HA FATTO PER ME IL SIGNORE

19 Dicembre 2009

Parola di Dio

Il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini». (Lc 1,21-25)

Riflessione

Quando una persona deve svolgere una funzione importante per il popolo eletto, la sua nascita è descritta nella Bibbia come dono di Dio. Giovanni è un dono di Dio con il compito importante di preparare al Signore un popolo ben disposto camminandogli innanzi con lo spirito e la fortezza di Elia. Questo brano precede l’annunciazione ed il ‘si’ di Maria. Due chiamate parallele, due risposte diverse, ma che rendono concreto il progetto di Dio.

La preghiera

Signore Dio nostro,
fa’ nascere in noi quella
forza d’amore che ci
permetterà di riconoscere
la tua volontà nella
nostra vita.

Da padre Piamarta

Bisogna  amare di più l'obbedienza
che temerla.

32 - GIUSEPPE L'UOMO GIUSTO

18 Dicembre 2009

Parola di Dio

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi». Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. (Mt 1,18-23)

Riflessione

Impariamo oggi, che la corrispondenza alla volontà di Dio non diventa necessariamente protagonismo, mania di apparire e di essere al centro dell’attenzione. Anzi, più la nostra condizione è nascosta, defilata rispetto ai riflettori dell’attualità, più essa è feconda di possibilità.

La preghiera

Signore Gesù, figlio
di Davide, tu hai voluto
venire fra noi nascendo dalla
Vergine Maria e crescendo
sotto la protezione di
Giuseppe, il giusto.
Sii per sempre il nostro
Emmanuele,
il «Dio-con-noi.

Da padre Piamarta

La santità non dipende tanto dalle cose che facciamo,
ma dal come le facciamo.

31 - ... DALLA QUALE E' NATO GESU', CHIAMATO IL CRISTO

17 Dicembre 2009

Parola di Dio

La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici. (Mt 1,1-17)

Riflessione

Gesù, il messia, non arriva inatteso. Una lunga serie di vicende lo ha preceduto, nelle quali hanno Dio ha operato per manifestare la sua volontà benevola verso gli uomini e preparare un popolo ben disposto ad accogliere il Salvatore. La storia che Dio conduce si svolge fra avvenimenti clamorosi con persone importanti
e azioni quotidiane con persone umili. Da tutti Dio cerca collaborazione e, se non la trova, avanza ugualmente passando per altre vie.

La preghiera

O Dio Padre, facci
riconoscere nel tuo Figlio,
discendente da una stirpe
umana, colui cui appartiene
ogni potere e cui tutti
i popoli obbediranno.

Da padre Piamarta

Ecco tre condizioni per sceglier bene la propria vita:
1. Avere un certo tempo per pensarci.
2. Chiedere un consiglio a persone sagge.
3. Pregare per chiedere la luce di Dio.

30 - LA SALVEZZA E' VICINA!

16 Dicembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo Giovanni chiamò due dei suoi discepoli e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!». (Lc 7,18-23)

Riflessione

La rivelazione e la salvezza donata da Dio passano attraverso cooperazioni umane. Al tempo di Giovanni Battista vi è un uomo che compie opere di liberazione nelle quali si realizzano antiche profezie. La fede consiste nel non fermarsi a considerare le azioni e neppure le persone, ma nello scorgere Dio che interviene e salva.

La preghiera

Signore Gesù, ti ringraziamo
per aver scelto gesti
semplici e chiari
per manifestare
la tua missione.
Donaci
di non cercarti
nelle cose straordinarie
ma apri i nostri occhi
all’evidenza quotidiana
del tuo amore.

Da padre Piamarta

Il Signore ha una voce sottile.
E' una voce finissima,
non si ode nel chiasso.

29 - CHE VE NE PARE?

15 Dicembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L’ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli». (Mt 21, 28-32)

Riflessione

La parabola di Gesù ci presenta un figlio formalmente fedele al padre, ma sostanzialmente disobbediente, e un figlio che apparentemente non vuol servire, ma poi, di fatto obbedisce. Il problema, come sempre, non è Dio, ma noi e la nostra risposta al suo, progetto. Dio è padre, padre buono che ci chiama da padre a lavorare nella vigna del mondo.

La preghiera

Cosa mi
chiedi, oggi,
Padre?

Da padre Piamarta

Bisogna fare tutto per amore
e niente per forza.

28 - CON QUALE AUTORITA' FAI QUESTO?

14 Dicembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e mentre insegnava gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose?». Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò anche con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi discutevano tra loro dicendo: «Se diciamo: dal Cielo, ci risponderà: perché allora non gli avete creduto?; se diciamo dagli uominì, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». Rispondendo a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose». (Mt 21,23-27)

Riflessione

Mentre Gesù è all’apice della sua fama presso la gente, i capi si decidono a interessarsi di lui e lo interrogano sulla sua autorità. I capi non hanno mostrato comprensione e buona volontà di fronte alla missione di Giovanni il Battista, quindi non possono capire ciò che adesso lui stesso fa ed è. Succede spesso anche a noi di rimanere prigionieri di preconcetti, di rifiutare certe persone o esperienze, di giudicare negativamente ancor prima di conoscere bene e di aver valutato.

La preghiera

Signore Gesù, tu hai chiuso
la bocca a coloro che
rifiutavano di riconoscere
la tua autorità.
Donaci un cuore aperto
ad accogliere i messaggi
dei profeti autentici,
che oggi, come ieri,
il tuo Spirito
suscita.

Da padre Piamarta

Chi va alla casa del "dopo",
arriva alla casa del "mai".

27 - CHE COSA DOBBIAMO FARE?

13 Dicembre 2009

Parola di Dio

Le folle interrogavano Giovanni: « Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».... Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». (Lc 3,10-17)

Riflessione

Che cosa dobbiamo fare, Signore per essere vera Chiesa, per trasformare le nostre assemblee stanche in famiglie gioiose ed entusiaste? Cosa dobbiamo fare per espriemere nel mondo di oggi la bellezza di averti incontrato? Giovanni, il battista, non ha dubbi ed è sicuro nella risposta: «Amate! L’amore sia la vostra prima attenzione».

La preghiera

Dio
è la mia salvezza
e la mia gloria;
il mio saldo rifugio,
la mia difesa
è in Dio.
Confida sempre
in lui, o popolo,
davanti a lui
effondi il tuo cuore,
nostro rifugio è Dio.

Da padre Piamarta

Quando sto aiutando gli altri sto aiutando Dio,
perchè Gesù stesso lo ha detto: " Quello che avete
fatto agli altri lo avete fatto a me.

26 - AMORE CHE CI E' ACCANTO

12 Dicembre 2009

Parola di Dio

Nel discendere dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista. (Mt 17,10-13)

Riflessione

In Gesù si compie la parola rivelata attraverso i profeti. Ma siccome il popolo non ha accettato la loro esortazione alla penitenza, così non ha accolto neanche Gesù. Nonostante l’insuccesso, però, il piano di Dio si realizza e l’uomo ritorna a sperare. Ogni autentica liberazione, ogni annuncio del Vangelo costano fatica, lotta, incomprensione, ma la vittoria è di Dio e della sua Parola, poiché egli è da sempre nella storia.

La preghiera

O Dio Padre, tu che mi
sei sempre accanto,
dammi il dono della speranza
anche quando nella mia vita
vivo momenti di sofferenza e
di insuccesso.

Da padre Piamarta

Sono due i precetti da praticare:
l'amore verso Dio, l'amore verso il prossimo:
come due sono le ali che un uccello
ha per poter volare.

25 - GESU' AMICO DEI PECCATORI

11 Dicembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: «Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto». È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: «È indemoniato». È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: «Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie». (Mt 11,16-19)

Riflessione

Gesù rimprovera i suoi contemporanei di ostinarsi a non riconoscere Lui come Figlio di Dio, nonostante le sue opere. E’ una situazione che continua nella storia. Non si può riconoscere il Salvatore fino a quando prevale il proprio interesse, il proprio criterio, il proprio capriccio. E’, invece, l’obbedienza della fede che ci fa entrare nel mistero di salvezza e ci permette di sentire l’amore di Cristo per noi peccatori e si scopre la sapienza di Dio.

La preghiera

O Dio, tu sei il nostro maestro
e ci guidi sulle strade della vita.
Rendici attenti ai tuoi richiami;
fa’ che riusciamoa riconoscere
la venuta di Gesù in mezzo a noi,
nella nostra vita.

Da Padre Piamarta

Lo spirito di fede e come il motore
che muove ogni atto della nostra vita.

lunedì 7 dicembre 2009

24 - IL SIGNORE E' VICINO

10 Dicembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!». (Mt 11,11-15)

Riflessione

Gesù ha insegnato la dignità dell’uomo e l’ha proclamata. Ha annunciato la libertà, la grandezza di ogni uomo in quanto Figlio di Dio. Ci ha invitato ad uscire dalla logica di chi dice: «io sono così e basta» per giustificare il carattere, il proprio modo di sentire, le proprie carenze. La forza di chi entra nel regno dei cieli è, invece, capacità di trasformarsi e di risurrezione.

La preghiera

O Dio Padre, vieni in aiuto
alla nostra debolezza.
Donaci orecchi attenti alla tua
parola e facci entrare nel
regno cheGiovanniBattista
ha annunciato e
che Gesù
ha spalancato.

Da padre Piamarta

Pronunciate il nome di Gesù e nel
cuore nascerà di nuovo il fuoco dell'amore.

23 - VENITE A ME ... E IO VI DARO' RISTORO

09 Dicembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo Gesù disse: «Venite a me, voi tutti, che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Mt 11,28-30)

Riflessione

Nessuno è escluso dalla conoscenza del disegno di Dio rivelato in Gesù. Affaticati e oppressi, pur nella miseria spirituale, con la coscienza della nostra incapacità e piccolezza, con la povertà sostanziale che ci caratterizza come uomini, con l’umile e ‘disperata’ ricerca di qualcuno che riempia la nostra vita, possiamo gustare la gioia di essere figli nel Figlio.

La preghiera

Padre, nel tuo amato Figlio
tu hai promesso il riposo
a coloro che sono affaticati
e oppressi, purché
vengano a te.
Donaci di camminare
senza stancarci
verso di te, trovando
in Gesù sempre
nuova forza.

Da padre Piamarta

Gesù non cessa mai di andare in cerca ai peccatori:
li aspetta, li invita perchèla sua onnipotenza si dimostra
soprattutto nel perdono.

22 - RALLEGRATI MARIA

08 Dicembre 2009
IMMACOLATA CONCEZIONE

Parola di Dio

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata
e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo. ...nulla è impossibile a Dio» ...Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola». (Lc 1,26-32)

Riflessione

Cercata da Dio, invitata a gioire, chiamata con un nome nuovo, messa in condizione di essere vicina a Dio, Maria, si apre allo Spirito Santo e concepisce il Figlio di Dio. E’ il «Sì» che la rende vicina a Dio. Ognuno di noi è creato da Dio, e messo nella condizione di esserGli vicino eformare così il popolo di coloro che dicono  di sì a Dio. Egli realizza in noi la sua Parola, se diamo una risposta che dice umiltà, disponibilità, accoglienza profonda, volontà di servizio.

La preghiera

Affido a Te, o Madre, la mia vita.
Guidami nel cammino che
conduce all’incontro
con il Signore,
e fa’ che io possa
accogliere e comprendere
la Parola come hai
saputo fare tu.

Da padre Piamarta

Qual'è la vostra speranza? Volete sapere la mia?
Eccola è la Santa Vergine.

21 - ALZATI E CAMMINA

07 Dicembre 2009

Parola di Dio

Ed ecco alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati. ... Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose». (Lc 5,17-26)

Riflessione

Gesù insegnava e la potenza di Dio era con lui facendogli operare guarigioni nel corpo e nello spirito, rimettendo i peccati. Alla guarigione dell’uomo segue la capacità di alzarsi, di essere uomini liberi, fiduciosi, non più emarginati ma gioiosi testimoni.

La preghiera

Signore, vieni a rinnovare
fra noi i tuoi prodigi,
tu che hai mandato il tuo
Figlio a guarire gli infermi,
per meglio farci conoscere
la salvezza che
ci doni fin d’ora
e nei secoli
dei secoli.

Da padre Piamarta

Se Dio solo perdona i peccati, può anche determinare il modo di perdonarli.
Ora, determinò che la confessione fosse il mezzo più chiaro, più semplice per
ottenere il perdono dei peccati.

20 - PREPARATE LA VIA

06 Dicembre 2009

Parola di Dio

La parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percosse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: «Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diventeranno diritte e quelle impervie spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio». (Lc 3,2-6)

Riflessione

Anche oggi nell’anno 2009, la Parola continua a risuonare nelle nostre assemblee, come allora, ci invita alla conversione. Siamo chiamati ad accogliere il perdono e a condividerlo con tutti. Siamo invitati a mettere a fuoco i rapporti con le persone che sono da ‘raddrizzare’ e provare ad appianarli.

La preghiera

Dona ancora Signore
la tua Parola.
Suscita nuovi profeti
nell’oggi della storia.
Abbiamo bisogno
di una voce in mezzo
al rumore; di parole vere
nella selva di parole
vuote e insensate.

Da padre Piamarta

Convertitevi dice Dio: "cercate il bene e
non il male, perchè abbiate la vita.".

sabato 5 dicembre 2009

19 - GRATUITAMENTE DATE!

05 Dicembre 2009

Parola di Dio

Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e infermità. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.(Mt 9,35- 38. 10,1-8)

Riflessione

A volte non riusciamo a guardarci intorno e a vedere quanto abbiamo ricevuto. Ci illudiamo che tutto sia dovuto: il tempo, la vita, gli amici, le cose… Spesso non percepiamo più la gioia del dono ricevuto, «Gratuitamente avete ricevuto…»: credere è scoprire con stupore che inaspettatamente e senza alcun titolo, hai ricevuto tanto. Il cuore, davanti allo sguardo e alle opere di Gesù nella tua vita, si riempie di riconoscenza e di sconfinata gratitudine. Solo allora scatta l’impegno: non posso tenerlo per me!

La preghiera

O Padre, suscita
nel cuore di tanti giovani
il desiderio di essere operai
per la tua messe,
perché in ogni luogo sia
proclamata la tua buona notizia
e sia fatta conoscere
la tua volontà di liberare
l’uomo da ogni miseria.

Da padre Piamarta

La gratitudine deve essere la massima
virtù dell'Istituto. Tutto è dono.

venerdì 4 dicembre 2009

18 - APRIRE GLI OCCHI

04 Dicembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione. (Mt 9,27-31)

Riflessione

Ci sono giorni in cui è più difficile riuscire a vedere uno spiraglio di luce. Sono i giorni delle delusioni; i giorni delle sconfitte o dei tradimenti. Non riusciamo a capirne il senso. Restiamo come bloccati, ripiegati sul nostro
dolore. E’ allora che, come credente, anche tu sei chiamato a levare il grido dei ciechi: «Figlio di Davide abbi pietà di noi!». Si tratta di rispondere alla domanda di Gesù: «Credete voi che io possa fare questo?». Quando non vediamo uscite, è solo lui che può aprire i nostri occhi, ricordandoci che «i santi non sono quelli che vedono Dio, ma quelli che credono in lui».

La preghiera

Signore Gesù, un giorno
tu hai guarito gli occhi
dei due ciechi che hanno
gridato a te lungo la strada.
Donami oggi uno sguardo
nuovo, che mi permetta
di riconoscere i segni della tua
presenza nella mia vita.

Da padre Piamarta

Dio è sempre presente per noi.

giovedì 3 dicembre 2009

17 - COSTRUIRE SULLA ROCCIA

03 Dicembre 2009

Padre Giovanni Piamarta inizia l'opera con quattro
ragazzi orfani il 3 dicembre 1886
all'Istituto Artigianelli di Brescia - Italy.
 Ringraziamo il Signore per la Congregazione 
Sacra Famiglia di Nazareth
da lui fondata
 e preghiamo affinchè tanti giovani consacrino
la loro vita al servizio dell'educazione cristiana.

Parola di Dio

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbattero su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia». (Mt 7,21-24)

Riflessione

Sono i fatti che convincono e che cambiano. Non basta dirsi amici, si tratta di dimostrarlo. Anche con Dio è così. Le parole, fossero anche le più belle preghiere, non sono sufficienti a vivere la fede: solo «chi ascolta queste parole e le mette in pratica» costruisce la sua vita su una roccia che non viene mai meno. Il problema è che «fare i fatti» del Vangelo, costa. Costruire sulla roccia significa compromettersi in uno stile che ti fa, alle volte, anche soffrire, perché ti fa essere e sentire un ‘tipo strano’, uno che fa scelte diverse dal solito. Ma ti fa
anche sperimentare in alcuni momenti la gioia grande di chi sa di non vivere invano. Provare per credere!

La preghiera

Signore aiutami a
credere che Tu
puoi essere
la “roccia”
su cui costruire
la mia vita
e le mie scelte.

Da padre Piamarta

Tutto si, peccato no.

16 - DIO E' SPERANZA

02 Dicembre 2009

Parola di Dio

Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed Egli li guarì, tantoche la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano, e lodava il Dio di Israele. (Mt 15,29-31)

Riflessione

Gesù è colui che ci mostra la tenerezza del Padre. Egli è venuto per curare l’uomo nel corpo e nello spirito, prendendo su di sé la sofferenza, perdonando e donando il pane a chi ha fame. Sono segni che dimostrano che è giunta la pienezza dei tempi e le speranze si sono adempiute. Grazie alla compassione del Cristo, ogni uomo riceve la forza di Dio ed è chiamato al banchetto del Regno. Anche chi soffre vive nella speranza.

La preghiera

Padre, dammi
speranza
e aiuto per
superare
le difficoltà
della vita.

Da padre Piamarta
 
Dobbiamo aprire il nostro cuore alla speranza più grande, sconfinata, illimitata.
La nostra speranza deve essere un mare sterminato, senza sponde nè confini.

15 - I PICCOLI


01 Dicembre 2009
Parola di Dio

Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo dicendo: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». (Lc 10,21-22)

Riflessione

Chi è grande? Chi è la persona vera, davanti a cui il cuore di chi l’incontra si sente arricchito? Si dice spesso anche tra di noi ‘quello è un grande!’. Oggi Gesù, quasi non riuscendo a contenere la gioia proveniente dallo Spirito Santo nel suo cuore, grida che sono i ‘piccoli’ a conoscere il vero volto di Dio e perciò la strada della felicità nella vita. Chi sono questi piccoli? Quelli che non presumono di sé; quelli che si sentono sempre in cammino; quelli che chiedono a Gesù il senso della loro esistenza, quelli che nel vedere i propri limiti non si scoraggiano perché li mettono nelle mani del loro Maestro e Signore.

La preghiera

Padre, che hai voluto
rivelarti ai piccoli,
donami la semplicità
dello sguardo e del cuore,
perché possa
conoscerti e
gustare della tua
amicizia.

Dal padre Piamarta
 
Chi vuole che Dio si serva di lui per cose
grandi, cerchi di essere il più umile di tutti.

14 - SUBITO, LASCIATE LE RETI, LO SEGUIRONO

Lunedì 30 Novembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito, lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riparavano le loro reti; e li chiamò. Ed essi subito, lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
(Mt 4,18-22 )

Riflessione

Gesù è colui che «vede» l’uomo e lo chiama a fare esperienza con lui, a seguirlo. La chiamata avviene sempre in un contesto ben preciso, dentro la vita della persona e la proietta verso la novità: «vi farò pescatori di uomini». Un’avventura che richiede una risposta libera, immediata, senza ripensamenti: «Subito, lasciate le reti, lo seguirono».

La preghiera

Signore Gesù, tu continui a camminare
per le vie della mia vita,
fa’ che io incroci
il tuo sguardo e mi lasci
conquistare dal tuo
fascino.

Dal padre Piamarta

Pensare di salvarsi senza la preghiera è
come voler volare senza le ali.

venerdì 27 novembre 2009

13 - VEGLIATE ... PREGANDO

Domenica 29 Novembre 2009

Parola di Dio

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perchè la vostra liberazione è vicina». ...Vegliate in ogni momento pregando. (Lc 21,25-28)

Riflessione

Chi cammina in montagna lo sa bene. Nello zaino è meglio mettere solo quello che è strettamente necessario, li superfluo appesantisce. Il cuore, come un zaino, va riempito attenzione; altrimenti il passo si fa pesante meta diventa inaccessibile. All’inizio di questo Avvento la parola di Dio ci mette in guardia: «Il Signore viene, vegliate pregando».

La preghiera

Signore
svegliaci dal torpore che speasso ci assale.
Non permettere che passi questa giornata
senza averti incontrato nella preghiera
e nelle persone che tu ci metti accanto.


Da Padre Piamarta

Come pregare? "Poco", " bene", "sempre".
Si! puoi dire anche poche preghiere.
Ma prega "bene". E prega "sempre"

giovedì 26 novembre 2009

12 - BUON AVVENTO

          

Carissimo/a,
una delle esperienze che fai quotidianamente è quella di attendere, alla fermata, l'autobus con il quale potrai raggiungere la tua scuola,

Certo, l'attesa annoia! Soprattutto quando si inizia ad avere la percezione che il mezzo chee stai aspettando sia in ritardo. Per questo, se non puoi fare due chiacchiere con i tuoi amici, ti infili nelle orecchie gli auricolari dell’i-pod e ascolti la tua musica preferita, oppure prendi il libro dallo zaino e provi a ripassare quanto hai studiato.

Insomma, per attendere è necessario avere qualcuno che ti faccia compagnia!

Il tempo dell’Awento è il periodo nel quale i cristiani non solo si preparano al Natale, ma ricordano anche a se stessi che la vita intera è un’attesa di incontro con il Signore.

Noi Padri Piamartini abbiamo pensato di proporti di «attendere insieme».
Vorremmo farci tuoi compagni, mentre aspetti l'autobus, leggendo insieme ogni giorno un brano della Parola di Dio e suggerendoti una breve riflessione.

Ci piace pensare che «attendere insieme» ci faccia passare la noia, per far sì che questa si trasformi in gioia: la gioia del nostro comune incontro con il Signore Gesù!

Buon Avvento! -  I Padri Piamartini

giovedì 5 novembre 2009

11 - QUESTO TUO FIGLIO

Gesú, aiuta questo Tuo figlio a diffondere ovunque
il suo profumo, ovunque passi.
Inonda la sua anima del Tuo Spirito
e della Tua vita.
Invadilo completamente e
fatti maestro di tutto il suo essere
affinchè la sua vita sia un'emanazione della Tua.

Illumina, servendoti di lui
e prendi possesso della sua anima a tal punto
che ogni persona che accosterà
potrà sentire la tua presenza.
Guardandolo, non sia lui ad essere visto,
ma Tu in lui.

Rimani in lui.
Allora risplenderà del Tuo splendore
e potrà fare da luce per gli altri.
Ma questa luce avrà la sua sorgente
unicamente in te, Gesú,
e non ne verrà da egli stesso
neppure il piú piccolo raggio:
sarai Tu ad illuminare gli altri
servendoti di lui.

Suggeriscigli la lode che più Ti è gradita,
che illumini gli altri attorno a sè:
che non predichi con le parole
ma con l’esempio,
attraverso lo slancio delle sue azioni,
con lo sfolgorare visibile dell’amore
che il suo cuore riceverà da Te.
Amen
(“Effonda ovunque il tuo profumo” J.H. Newman)

mercoledì 4 novembre 2009

10 - NON TI HO MAI ABBANDONATO

Ho sognato di camminare sulla riva del mare
mano nella mano con te e ho rivisto, uno dopo l’altro,
tutti i giorni della nostra vita insieme.
Durante il percorso c’erano sulla sabbia quattro orme:
le mie e le tue.
Ma in certi punti, proprio quando nella tua vita avevi più bisogno di me, vedevi due sole orme.

Allora mi hai chiesto:
Io ti ho sempre amato e tu mi avevi promesso che non mi avresti mai abbandonato.
Perché proprio in quei momenti difficili mi hai lasciato solo?
Io risposi: non ti ho mai abbandonato.
In quei giorni in cui hai visto sulla sabbia due sole orme, ti ho preso in braccio.
(Rivisitazione brano di “Anonimo Brasiliano”)

09 - PREGHIERA DEI GENITORI PER LE VOCAZIONI DEI FIGLI

Dio Onnipotente, per mezzo del tuo Figlio Gesù,
nato dalla Vergine Maria,
Tu hai dato alle mamme e ai papà cristiani
la lieta speranza della vita eterna
per i loro figli.

Ti ringraziamo per il dono
della maternità e della paternità
che ci hai concesso;
a te offriamo i nostri figli
per tutti i giorni della nostra vita.

Assistili sempre con la tua grazia
perché da te guidati
camminino in santità di vita
e diventino dei veri cristiani,
testimoni del tuo Vangelo.

Mostra loro, Signore, le tue vie
e guidali con i tuoi insegnamenti
perché possano provare la felicità.
E se a te piacerà chiamare uno di loro
per consacrarlo a te
nel sacerdozio o nella vita religiosa,
il tuo amore riscaldi questa vocazione
fin dal suo nascere
e la faccia crescere e perseverare
fino alla fine.

Dimostra la tua bontà
sulla nostra famiglia,
preservaci dal male
e donaci l'abbondanza della pace.
Amen.
(Dai sussidi per la 42a Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni)

08 - HA SCRITTO T'AMO SULLA ROCCIA

Vocazione è la parola che dovresti amare di più,
perché è il segno di quanto sei importante agli occhi di Dio.
E' l'indice di gradimento, presso di Lui, della tua fragile vita.
Sì, perché se ti chiama, vuol dire che ti ama.
Gli stai a cuore, non c'è dubbio.

In una turba sterminata di gente, risuona un nome: il tuo!
Stupore generale.
A te non ci aveva pensato nessuno. Lui si!

Davanti ai microfoni della storia,ti affida
un compito su misura…per Lui!
Sì, per Lui, non per te.
Più che una "missione" sembra una "scommessa".
Una scommessa sulla tua povertà.

Ha scritto t'amo sulla roccia, non sulla sabbia
come nelle vecchie canzoni.
E accanto ci ha messo il tuo nome.
Forse l'ha sognato di notte, nella tua notte.
Alleluia! Puoi dire a tutti: Non si è vergognato di me!
(Tonino Bello)

lunedì 2 novembre 2009

07 - CHIAMATA

“Sulla tua parola getterò le reti”...
Non è facile, Gesù, prendere il largo dopo che si è faticato invano tutta una notte senza prendere nulla.
Non è facile fare quello che ci chiedi quando l’esperienza ci dice che tanto arrabattarsi è stato inutile.

Non è facile lasciarsi alle spalle
Frustrazioni e insuccessi,
stanchezze e fallimenti,
fidandosi solo dite, della tua parola.

Eppure tu ci chiedi proprio questo:
rinunciare alle nostre logiche,
e un poco anche alle nostre competenze,
ai nostri progetti e alle previsioni,
e di calare di nuovo le reti.

E ci assicuri una sorpresa che ci spiazza:
il raccolto abbondante, imprevisto,
la quantità enorme di pesci
che ci lascia a bocca aperta.
Solo allora possiamo accogliere il tuo invito,
lo stesso rivolto a Pietro:
diventare pescatori di uomini
che agiscono non in nome
dei saperi accumulati,
dei calcoli e delle probabilità,
ma si lasciano condurre dall’amore.

In fondo è proprio il tuo amore,
smisurato e imprevedibile,
che è capace di servirsi di noi
per strapparci al ma
e portarci ad una nuova vita
(Roberto Laurita)

06 - CONDUCIMI

Signore, fa di me ciò che vuoi!
Non cerco di sapere in anticipo
i tuoi disegni su di me.
Voglio ciò che Tu vuoi per me.

Non dico:
"Dovunque andrai, io ti seguirò!",
perché sono debole,
ma mi dono a Te
perché sia Tu a condurmi.
Voglio seguirti nell'oscurità,
non Ti chiedo che la forza necessaria.

O Signore, fa' ch'io porti
ogni cosa davanti a Te,
e cerchi ciò che a Te piace
in ogni mia decisione
e la benedizione su tutte le mie azioni.

Come una meridiana
non indica l'ora se non con il sole,
così io voglio essere orientato da Te,
Tu vuoi guidarmi e servirti di me.
Così sia, Signore Gesù!
(J. Henry Newman)

05 - TU CERCHI UN SENSO ALLA VITA?


04 - PREGHIERA PER LE VOCAZIONI SACERDOTALI

Obbedienti alla tua Parola, ti chiediamo, Signore:
“manda operai nella messe”. Nella nostra preghiera, però,
riconosci pure l’espressione di un grande bisogno:
mentre diminuiscono i ministri del Vangelo,
aumentano gli spazi dov’è urgente il loro lavoro.
Dona, perciò, ai nostri giovani, Signore, un animo docile
e coraggioso perché accolgano i tuoi inviti.
Parla col Tuo al loro cuore e chiamali per nome.
Siano, per tua grazia, sereni, liberi e forti;
soltanto legati a un amore unico, casto e fedele.
Siano apostoli appassionati del tuo Regno,
ribelli alla mediocrità, umili eroi dello Spirito.
Un’altra cosa chiediamo, Signore: assieme ai “chiamati”
non ci manchino i “chiamanti”; coloro, cioè, che, in tuo nome,
invitano, consigliano, accompagnano e guidano.
Siano le nostre comunità segni accoglienti
della vocazionalità della vita e spazi pedagogici della fede.
Per i nostri seminaristi chiediamo perseveranza nella scelta:
crescano di giorno in giorno in santità e sapienza.
Quelli, poi, che già vivono la tua chiamata
- il nostro Vescovo e i nostri Sacerdoti -,
confortali nel lavoro apostolico, proteggili nelle ansie,
custodiscili nelle solitudini, confermali nella fedeltà.
All’intercessione della tua Santa Madre,
affidiamo, o Gesù, la nostra preghiera.
Nascano, Signore, dalle nostre invocazioni
le vocazioni di cui abbiamo tanto bisogno. Amen.

03 - VOCAZIONE


02 - BEATO GIOVANNI PIAMARTA

Giovanni Battista Piamarta,
presbitero, fondatore della Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth.


La vita e le opere
Giovanni Battista Piamarta nasce a Brescia nel 1841. Rimasto presto orfano di mamma, viene educato cristianamente nell’oratorio S. Tommaso: sono i tempi arroventati delle «dieci giornate di Brescia» e delle sanguinose battaglie di San Martino e Solferino. Sono anche i tempi di grande povertà del popolo, di epidemie, di grandi passioni patriottiche e di forti contrapposizioni politiche, dei primi tentativi di industrializzazione. Sono anche i tempi di vivace carità cristiana, frutto della radicata religiosità della gente bresciana. Il giovane Piamarta entra in seminario a diciannove anni e, una volta ordinato presbitero a ventiquattro anni, viene inviato nelle parrocchie rurali di Carzago Riviera e di Bedizzole, dove si distingue subito per la convinta dedizione alla catechesi e alla causa dei giovani. Trasferito nella parrocchia cittadina di S. Alessandro, si dedica anima e corpo alla crescita di un fiorentissimo oratorio. Ed è qui che, colpito dalle condizioni della gioventù più povera, matura un ardito progetto per preparare i suoi ragazzi a diventare i costruttori del proprio futuro, grazie alla competenza nel lavoro e grazie al senso di responsabilità verso la propria famiglia e verso la società. Con il consiglio determinante di Monsignor Pietro Capretti, uno degli uomini più illuminati della Chiesa bresciana e dopo una breve parentesi come parroco a Pavone Mella, nel 1886 dà inizio all'Istituto Artigianelli.

Attraversando difficoltà di ogni tipo, egli impianta laboratori ed officine per le diverse specializzazioni, prepara ambienti per ospitare centinaia di giovani, raduna collaboratori laici, condivide la vita dei suoi ragazzi come un padre, insegna loro a diventare uomini attraverso il duro tirocinio del lavoro e l’acquisizione di un carattere forte, motivato e sostenuto da una solida formazione religiosa, ispirata alla visione serena e gioiosa di S. Filippo Neri. La città resta sorpresa dei risultati. I giornali scrivono che non soltanto i migliori artigiani, ma anche la maggioranza dei dirigenti industriali «sono usciti dall’Istituto Artigianelli». Eppure, nonostante il molto lavoro, l’umile prete bresciano sente che dovrebbe interessarsi anche dei giovani che stanno abbandonando le campagne, emigrando in cerca di fortuna nelle città e, persino, nelle lontane Americhe. Assieme ad un valente agronomo, il sacerdote Giovanni Bonsignori, dà origine alla Colonia Agricola di Remedello, dove vengono insegnati metodi innovativi che aumentano considerevolmente la produttività del terreno. La nuova scuola diventa un punto di riferimento per un numero crescente di agricoltori di tutta Italia, grazie anche agli scritti diffusissimi di Padre Bonsignori.

Per rafforzare la sua opera educativa dà inizio all'Editrice Queriniana, assai attiva sul piano della catechesi e della letteratura religiosa e teologica. Nel 1902 il vescovo di Brescia riconosce la Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth da lui fondata. Il titolo dice la devozione di Padre Piamarta alla Sacra Famiglia, ma soprattutto manifesta il suo programma di dare inizio e di formare un gruppo di persone che lo coltivino spirito di famiglia, che sappiano educare alla famiglia, attraverso un clima di accoglienza e di fiducia, che propongano a tutti il modello della Famiglia di Nazareth. Qualche anno dopo, sarà approvata anche la Congregazione femminile delle Umili Serve del Signore, fondata assieme alla madre Elisa Baldo.

Muore santamente il 25 aprile 1913, nella Colonia Agricola di Remedello, pianto come un padre, come un benefattore, come un santo.

Fin dai primi anni del suo ministero sacerdotale Padre Piamarta ha attirato l'attenzione per la sua vita di preghiera, per il suo amore ai poveri e ai sofferenti, per la dedizione incondizionata al suo ministero sacerdotale. Quando il suo lavoro si fece intensissimo, a causa delle sue fondazioni, a chi gli domandava come potesse resistere a tanta fatica e a tante preoccupazioni, rispondeva candidamente: «Se io non facessi due tre ore di orazione ogni mattina, non potrei portare il peso che il buon Dio mi ha imposto». La sua è stata chiamata una «santità sociale», per l’attenzione intelligente e creativa ai bisogni della gioventù posta di fronte alle sfide della nuova società, una santità permeata da una «mistica del servizio», da una incondizionata dedizione ad una attività logorante, che gli procurava «triboli e spine» di ogni genere. La sua tenacia, unita alla profonda spiritualità, ha mostrato come l'amore di Dio possa alimentare un serio e costante amore per l’uomo, come il «divinum» sostenga e alimenti anche l’«humanum», come la «Pietas» sia il fondamento del «Labor». I suoi giovani non avevano dubbio che il loro «Padre» fosse un santo: lo sentivano vicino a loro anche quando esigeva l'adempimento dei loro doveri. Lo sentivano un padre, anche perché stava il più possibile con loro. Nella celebrazione della Santa Messa «si trasfigurava»: è una testimonianza frequentissima. La sua predicazione era semplice, diretta, convincente, capace di toccare il cuore, frutto di intensa e orante meditazione.

A chi gli faceva notare i grandi risultati della sua opera, rispondeva d'essere solo di ostacolo all’azione della Provvidenza. E alla Provvidenza si è sempre affidato con incrollabile fiducia: lui povero e senza appoggi ha potuto realizzare grandi opere, grazie all'abbandono alla Provvidenza.

Alla quale ha sempre chiesto molto e dalla quale ha ricevuto tutto. Tutto per i suoi giovani. Per questo ha lasciato in eredità ai suoi continuatori la raccomandazione vivissima di coltivare al massimo grado la virtù della gratitudine verso la Provvidenza e verso i benefattori, che ne sono gli strumenti. Si sentiva molto vicino allo spirito di S. Paolo, ch’egli citava continuamente e del quale voleva riprodurre l'amore per Cristo e lo zelo apostolico.

È stato un ardente sostenitore della devozione al Sacro Cuore e un «innamorato della Vergine Maria», specie della Immacolata Concezione. Padre Piamarta fu sempre considerato un grande e illuminato apostolo della gioventù.

Sia agli «Artigianelli» che alla « Colonia Agricola», egli manifesta d'aver compreso la direzione della storia, vale a dire la direzione verso la quale stava incamminandosi la nuova società e, di conseguenza, quali fossero le nuove esigenze della presenza cristiana. Egli comprende che la sua missione consisteva nel prendersi cura dei giovani, del mondo del lavoro e della famiglia: sono i tre pilastri della sua prodigiosa attività.

Per i giovani egli ha sempre lavorato con tutte le sue energie, prima negli oratori, poi nei suoi istituti, dove ha portato avanti il suo stile educativo, teso a farne dei «bravi artisti, dei buoni cittadini, degli ottimi cristiani».

Per il mondo del lavoro egli si adopera non solo per fare del lavoro non uno strumento di autopromozione, ma soprattutto per farlo diventare un mezzo educativo, per sviluppare le potenzialità del giovane e per dargli il senso della sua dignità, grazie alle possibilità di partecipare allo sviluppo della società.

Per la famiglia Padre Piamarta manifesta più volte la convinzione della sua centralità per la vita del singolo e per la società: «Quando la vita del povero — scrive — sarà riformata per mezzo della educazione cristiana dell’artigiano e dell'agricoltore, allora la società sarà ricostruita e risanata in massima parte». L'educazione alla famiglia ha un posto di rilievo nella sua attività.

Insistente è il suo richiamo al modello della Santa Famiglia di Nazareth: la quale è una famiglia dove si lavora, dove il Figlio di Dio è cresciuto lavorando manualmente, dove il lavoro ha assunto la massima dignità. Così la Santa Famiglia è diventata il nucleo centrale del suo cuore di apostolo. Di lui il Vescovo di Cremona Monsignor Bonomelli, che era stato suo professore, ebbe a dire: «quanti prodigi di carità, di prudenza, di destrezza, di zelo, veramente cristiano, ci ha mostrato nel corso di mezzo secolo di vita generosissima. Egli è il sacerdote che richiedono i tempi nuovi: non curante di sé, solo attento al bene altrui senza distinzione».


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